Bologna, hackerati i sistemi informatici del club. Richiesta di riscatto nel dark web, già pubblicati dati sensibili di Italiano|Primapagina

Bologna sotto attacco: hacker rubano dati sensibili e chiedono riscatto

Il Bologna sta affrontando una crisi senza precedenti a causa di un grave attacco informatico che ha messo in pericolo la sicurezza dei suoi dati. Il club emiliano è stato vittima del gruppo di hacker RansomHub, che ha violato i sistemi di protezione dei server della società il 19 novembre, rubando documenti, contratti e dati sensibili. A seguito di questo attacco, gli hacker hanno richiesto un sostanzioso riscatto per non divulgare le informazioni rubate.

I dati rubati: un patrimonio informativo in pericolo

Secondo fonti interne, gli hacker hanno pubblicato per alcune ore solo le cartelle di oltre 200 gigabyte di materiale sottratto, ma i contenuti restano in gran parte riservati. Tra i dati rubati figurano piani aziendali, contratti di sponsorizzazione, informazioni finanziarie, dati personali e riservati di giocatori, tifosi e dipendenti. Inoltre, sono state compromesse anche le strategie di mercato relative ai trasferimenti e ai giovani talenti di altre squadre, oltre ai dati medici del club.

Le conseguenze di una violazione così grave

La minaccia degli hacker è chiara: se il Bologna non adempie alla richiesta di riscatto, pubblicheranno il materiale rubato, il che comporterebbe una violazione del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Questo potrebbe tradursi in multe elevate, che potrebbero arrivare fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato del club.

Dati di Vincenzo Italiano già pubblicati

In un inquietante segnale della serietà della situazione, gli hacker hanno già reso pubblici alcuni dati sensibili, tra cui la scansione del passaporto di Vincenzo Italiano e dettagli sul suo contratto biennale, incluso il suo IBAN. Questo atto ha sollevato preoccupazioni non solo per la sicurezza dei giocatori, ma anche per la reputazione del club stesso.

Il Bologna risponde all'emergenza

Di fronte a questa crisi, il Bologna ha preso misure immediate. La società ha confermato di avere un Data Protection Officer (DPO) dedicato alla gestione della sicurezza dei dati e ha sporto denuncia presso le autorità competenti. Il club si sta preparando a difendersi e ha avviato azioni legali contro chiunque tenti di diffondere i dati rubati.

Questa situazione mette in luce l'importanza della sicurezza informatica nel mondo dello sport. La passione dei tifosi e il futuro del club sono a rischio, e il Bologna sta lottando per proteggere ciò che ha costruito nel corso degli anni. Rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su questa vicenda drammatica.

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