Contro lo Shakhtar, lo Stade Brestois è stato ostacolato dall'avvio e da “un gol quasi imbavagliato”

Non sono definiti. Autori di una prestazione più che mediocre Contro una squadra ucraina sorprendente, i brestois non hanno cercato di sottrarsi alle proprie responsabilità. Consapevoli di non essere stati all'altezza, tutti hanno sottolineato come la loro sconfitta abbia punito errori devastanti a questo livello: quelli di Chardonnet, autore di un controllo completamente fallito sul punteggio iniziale, e di Bizot, colpevole di aver atterrato Azarov in area. . "Questi due obiettivi sono due regali che abbiamo fatto loro", afferma Kenny Lala.

“Ci è mancato…”

Mercoledì sera, però, il Brestois ha fallito collettivamente e nessuno ha voluto soffermarsi su questi errori individuali. “Ci siamo persi questa partita. Abbiamo subito due gol che potevano essere evitati, ma nel complesso, anche senza quei due gol, penso che non avremmo meritato di vincere stasera”, ha detto Hugo Magnetti.

“Non abbiamo riconosciuto la squadra”

Senza giri di parole, il suo allenatore Éric Roy ha considerato “incomprensibile” l'inizio di partita dei suoi giocatori, senza però arrabbiarsi. “Lui è un estraneo per me. Non c’era nulla da perdere e, al contrario, tutto da guadagnare, perché la nostra campagna europea era già un successo. È incomprensibile vedere che nella prima mezz'ora non abbiamo giocato nulla. Non esistevamo perché collettivamente non eravamo insieme. "Non abbiamo riconosciuto la squadra."

E l’allenatore del Brest ha proseguito: “Ci sono mancate energie e qualità. E dal momento in cui non giochi, sei lontano dal rivale, hai un blocco di squadra rotto e non vinci un duello, è difficile." Una prestazione deludente punita da due gol ugualmente “in gran parte evitabili”, compreso un primo “quasi bavaglio” secondo Éric Roy. Ma chi, “all’arrivo, fa la differenza”…