Ibrahimovic: "Troppo lavoro da fare, non mi ci vedo come allenatore..."

Zlatan Ibrahimovic, icona del calcio e attuale dirigente del Milan, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sul futuro e sulle sfide della professione di allenatore. In un'intervista rilasciata a 'Sports Illustrated', il campione svedese ha chiarito che non ha intenzione di intraprendere una carriera da allenatore. "Se continuo a non vedermi come allenatore? Attualmente sì. Non voglio fare l'allenatore perché è troppo lavoro per me", ha affermato Ibrahimovic, evidenziando la complessità e l'impegno richiesti da questo ruolo.

Il centravanti ha continuato, descrivendo le molteplici responsabilità che un allenatore deve affrontare: "Devi coprire tante aree, trovare idee e soluzioni, preparare e seguire le partite e allenare. Lavori giorno e notte. Un anno da allenatore mi sembrerebbe dieci anni. Quindi la cosa non mi attira". Queste parole risuonano con la passione e la dedizione che Zlatan ha sempre mostrato sul campo, ma rivelano anche un lato pragmatico del calciatore, che preferisce rimanere lontano dalle pressioni della panchina.

Ma non è tutto: Ibrahimovic ha anche offerto una visione profonda sul valore del singolo giocatore nel calcio moderno. "Molti allenatori hanno una filosofia e uno stile di gioco, e poi il singolo giocatore diventa insignificante perché tutti sono costretti ad adottare una tattica o un sistema come una sola parte", ha dichiarato. Secondo lui, è fondamentale riconoscere l'importanza del talento individuale, sottolineando che "il singolo giocatore è la cosa più importante nella squadra. Perché va in campo e fa la differenza".

Ibrahimovic non teme di affrontare i cambiamenti nel mondo del calcio, anzi, ritiene che il gioco stia evolvendo continuamente. "Non credo che il calcio diventi noioso. Piuttosto, sento che continua a crescere. Devi semplicemente essere intelligente e non chiuderti ai nuovi sviluppi", ha concluso, rivelando il suo spirito innovativo e la sua apertura verso il futuro.

LEGGI ANCHE - I vertici del Milan stanno con Fonseca: 1-0 era da annullare. E nessuna riflessione in corso