La A possiederà tutte le proprietà estere. Sono pentito della mia decisione? No, perché...
Massimo Moratti: Il Futuro del Calcio Italiano è Straniero?
In un mondo sportivo in continua evoluzione, le parole di Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, risuonano come un campanello d'allarme per i tifosi e gli appassionati di calcio italiano. Con il passaggio sempre più frequente delle squadre di Serie A a proprietà straniere, Moratti analizza questa trasformazione e le sue implicazioni per il futuro del nostro amato sport.
Il Passaggio di Testimone
Moratti ricorda come, all'inizio degli anni Duemila, sia emersa l'idea che il “giocattolo” del calcio stesse diventando sempre meno sostenibile. "Quando è arrivato l'interesse di Erick Thohir, ho capito che era il momento di defilarsi", afferma. Secondo lui, la passione dei tifosi non basta più se non è supportata da investimenti concreti. "I tifosi non sono contenti se hanno un presidente appassionato ma che non tira fuori una lira", continua, sottolineando l'importanza delle risorse finanziarie per gestire una società di alto livello.
Il Calcio e le Opportunità Economiche
Moratti osserva che il calcio sta seguendo la naturale evoluzione verso chi ha maggiori possibilità economiche, come famiglie con enormi patrimoni o fondi di investimento. "Il calcio va dove ci sono maggiori possibilità economiche, è normale", spiega, evidenziando come i fratelli Hartono, proprietari del Como, possano sostenere i costi necessari per competere in Serie A.
Passione vs. Affarismo
Una delle riflessioni più interessanti di Moratti riguarda la differenza tra i mecenati del passato e gli investitori stranieri di oggi. "Chi arriva dall’estero cerca un affare o vede un’avventura interessante", afferma. Questo porta a una mancanza di quella passione che caratterizzava i presidenti italiani. "Non si può pretendere da loro la passione che ci mettevamo noi", aggiunge, mettendo in luce una questione cruciale: il legame emotivo che i tifosi hanno con il proprio club.
Una Serie A Straniera?
Moratti non nasconde la sua preoccupazione per il futuro del calcio italiano. "Se dovessero ricevere una buona offerta, venderanno anche loro", avverte, segnando la direzione che sembra prendere la Serie A. "Si va verso una serie A con tutte proprietà straniere", è la sua previsione, ma rassicura: "Agli spettatori non interessa la nazionalità, per loro basta che la società sia seria".
Riflessioni Finali
Infine, Moratti condivide il suo stato d'animo riguardo al passato. "Io pentito della scelta? No, ogni cosa ha il suo tempo e io ho consumato bene il mio", afferma con una nota di nostalgia. "Ripenso spesso alla mia Inter, ma non ho mai avuto nostalgia dei miei anni da presidente". La sua avventura nel mondo del calcio è stata intensa, ma per lui è stato giusto fare un passo indietro.
In un contesto in cui il calcio italiano si sta trasformando, le parole di Moratti ci invitano a riflettere sul futuro e sull'importanza di mantenere viva la passione che ci unisce come tifosi. La strada è tracciata, ma la vera sfida sarà quella di preservare l’anima del nostro sport.
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