L'ex ciclista Colbrelli: "Ho scritto a Bove, ci sono passato anche io. Decida lui cosa fare"

Il mondo dello sport è spesso caratterizzato da momenti di grande gioia e trionfi, ma può anche riservare attimi drammatici e inaspettati. L'ex ciclista Sonny Colbrelli, costretto a ritirarsi dalla sua carriera a causa di un arresto cardiocircolatorio che ha richiesto l'impianto di un defibrillatore sottocutaneo, ha recentemente condiviso le sue emozioni in merito all'incidente che ha colpito il calciatore Edoardo Bove durante la partita Fiorentina-Inter. Una testimonianza toccante che fa riflettere sull'importanza della salute e della solidarietà nello sport.

Colbrelli ha rivelato di aver seguito la partita e di essere rimasto sconvolto dall'accaduto: "Non guardo spesso le partite, ma domenica scorsa stavo seguendo la gara del Franchi. Ho visto tutta la scena, all’improvviso mi sono immobilizzato e in quel momento mi sono passate davanti tutte le immagini di quel 21 marzo che ha cambiato per sempre la mia vita". Un momento che ha riaperto ferite emotive e ricordi dolorosi, dimostrando quanto possa essere profonda la connessione tra atleti, anche in sport diversi.

La differenza tra ciclismo e calcio

Colbrelli ha messo in evidenza una differenza importante tra il ciclismo e il calcio, sottolineando come un calciatore, al contrario di un ciclista, sia circondato da un team e da personale medico durante le competizioni. Questa rete di supporto può fare la differenza in situazioni critiche. "Un calciatore quando è in campo è circondato da persone e dallo staff medico, quindi nel momento in cui dovesse succedere qualcosa non è solo", ha dichiarato.

Un messaggio di sostegno a Edoardo Bove

Con grande empatia, Colbrelli ha voluto inviare un messaggio di solidarietà a Bove, offrendosi di condividere la sua esperienza: "Gli ho scritto su Instagram: 'Capisco come ci si possa sentire in questi momenti, se vuoi parlare con me o confrontarci io ci sono. Ci sono passato io prima di te, e siamo fortunati a poterne parlare oggi'". Un gesto che dimostra quanto sia fondamentale il supporto tra atleti, soprattutto in momenti di crisi.

Bove ha risposto con gratitudine, chiedendo a Colbrelli come stesse ora. "Abbiamo parlato solamente di quello che è successo e di cosa abbiamo sentito", ha proseguito l'ex ciclista, evidenziando l'importanza di confrontarsi e condividere le proprie emozioni. Colbrelli ha anche offerto un consiglio prezioso: "Il mio consiglio è quello di affidarsi a medici competenti e che possano consigliargli la cosa migliore da fare per la sua salute".

La famiglia al primo posto

Colbrelli ha riflettuto sulla difficile decisione di tornare a competere, ponendo la sua famiglia al centro delle sue priorità. "Quando ero in ospedale a Girona, mi aveva chiamato Eriksen e per me è stato un momento di gioia. È stata una grande fonte di ispirazione perché ha avuto il coraggio di tornare". Questa scelta personale mette in luce l'importanza di considerare il benessere proprio e dei propri cari in ogni fase della carriera sportiva.

In conclusione, Sonny Colbrelli ha dimostrato che la vera forza nello sport non risiede solo nelle vittorie, ma anche nella capacità di affrontare le avversità e di supportarsi a vicenda. La sua disponibilità a confrontarsi con Bove rappresenta un esempio di solidarietà che va oltre le discipline e le competizioni. Un messaggio di speranza che risuona forte nel cuore di tutti gli appassionati di sport.