Nicolas Pépé sul no al Napoli: “Quando Ancelotti mi chiamò, riattaccò dopo cinque minuti”

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Nicolas Pépé: Dalla Pressione dell'Arsenal alla Rinascita con il Villarreal

Dalle difficoltà a Londra alla serenità in Spagna, l'attaccante ivoriano Nicolas Pépé condivide alcuni retroscena sul suo percorso professionale e sulla trattativa che lo ha portato al Napoli.

"L'Arsenal ha speso tanto e ho pagato il prezzo"

Pépé è stato protagonista di uno dei trasferimenti più costosi nella storia dell'Arsenal, che ha sborsato ben 80 milioni di euro per portarlo in Premier League. Questo investimento imponente nel 2019 lo ha reso l'acquisto più oneroso di sempre per il club inglese, creando aspettative enormi. L'attaccante, proveniente dal Lille, ha dovuto affrontare una pressione straordinaria, come ha spiegato in una recente intervista: "Quando un club ti paga così tanto, i piccoli dettagli non contano. Ero giovane; era la prima volta che lasciavo la Francia per giocare all'estero."

Le aspettative elevate hanno pesato su di lui. "La gente si aspettava 30, 35, 40 gol a stagione. Ma solo Messi e Ronaldo lo facevano,” ha aggiunto, sottolineando l'ingiustizia delle critiche ricevute. Ogni errore diventava motivo di attacco mediatico: "Ho visto un sacco di commenti cattivi. Quando vedi cosa pensa la gente di te, questo colpisce te e la tua famiglia."

La paura di osare

Le dure critiche hanno influenzato il modo di giocare di Pépé. "Sono un giocatore che si prende dei rischi. Ma quando hai tutto questo in testa, cerchi di non osare troppo," ha confessato. La paura di sbagliare lo ha portato a limitarsi, riducendo il suo repertorio di giocate: "Sapevo che la gente mi sarebbe saltata addosso se avessi fatto un errore, quindi facevo solo il minimo: controllavo la palla, cercavo qualcuno non marcato."

Napoli: un trasferimento mancato

Uno dei retroscena più intriganti della sua carriera è legato a un trasferimento sfumato al Napoli. Prima di approdare all'Arsenal, l'accordo con gli azzurri era praticamente concluso. Pépé ricorda: "Mi sono sentito al telefono con Ancelotti, che allora allenava il Napoli. Ero entusiasta, ma poi ricevetti una chiamata da Emery, l'ex allenatore dell'Arsenal, che parlò con me in francese per un'ora intera. È stata una piccola cosa, ma mi colpì. Sentii il suo desiderio di lavorare con me. È per questo che firmai, non fu per il club, ma per l'allenatore."

Oggi, guardando al passato, Pépé riflette sulle sfide affrontate e sulle lezioni apprese. "Ci sono giocatori là fuori che sono molto bravi ma forse costano troppo. Ma non è colpa loro," ha concluso. Dopo aver superato le ombre del passato, l'attaccante classe '95 ha ritrovato la sua forma con il Villarreal in Liga, pronto a scrivere nuovi capitoli della sua carriera.

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