Willie Cauley-Stein prende la sua decisione: si trasferisce in Italia
Willie Cauley-Stein si è fatto conoscere con i Kentucky Wildcats come uno dei migliori protettori dell’anello, se non il migliore, nel college basketball. Il centro di 7 piedi ha una media di soli 8.0 punti a partita durante le sue tre stagioni in Kentucky, ma ha affiancato a questi numeri anche 2.2 stoppate e 1.1 rubate a partita.
Cauley-Stein era un vero problema per gli avversari in difesa, e si pensava che questa sua abilità si sarebbe tradotta bene anche nella NBA. La sesta scelta assoluta nel Draft NBA del 2015 non è mai riuscito a trovare pienamente la sua dimensione nella lega. Ha giocato per sette anni nella NBA, passando per quattro squadre diverse. Nel suo miglior anno ha registrato una media di 12.8 punti a partita, con un tiro del 50.2%, ma alla fine ha deciso di interrompere quella carriera e portare il suo talento in Italia.
Una nuova avventura in Italia
Cauley-Stein giocherà per l’Openjobmetis Varese la prossima stagione e, durante la sua presentazione, non ha usato mezzi termini nei confronti della NBA.
“Ho scelto di venire in Europa a causa del gioco più tattico rispetto al basket uno contro uno che si gioca oggi nella NBA, che è condizionato dal desiderio dei giocatori di produrre statistiche personali.
“Qui in Europa, ogni partita e ogni pallone sono importanti, non come nella NBA dove tutte le 82 partite sono uguali”, ha detto Cauley-Stein tramite Sportando.
Un diverso approccio di gioco
Cauley-Stein ha poi parlato del suo gioco a golf e della passione dei tifosi della città per la squadra, quindi sembra che avrà una buona casa lì per alcune stagioni. Trill non è l’unico giocatore a criticare la NBA e la mancanza della violazione dei tre secondi in difesa potrebbe essere una delle ragioni principali per cui in Europa si gioca un basket di squadra.
Tuttavia, Cauley-Stein fa alcune osservazioni piuttosto valide, alcune delle quali sono già state sentite in passato. Al momento, però, queste osservazioni probabilmente cadono nel vuoto, poiché un basket più di squadra potrebbe ridurre le opportunità di giocate spettacolari nella NBA.
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