La MotoGP di Jack Miller: Tra Delusione e Un Futuro Incerto

Jack Miller, uno dei piloti più noti della MotoGP, ha recentemente espresso il suo disappunto riguardo l’attuale stato del campionato e il suo futuro nel mondo delle corse. Durante un’intervista, Miller ha rivelato come KTM lo abbia informato solo poche ore prima dell’annuncio ufficiale della decisione di non rinnovare il suo contratto. Nonostante rispetti la scelta del team, ha sottolineato quanto sia difficile accettare la mancanza di equità in un ambiente dove solo i risultati contano davvero.

Due Anni con KTM: Successi e Sfide

Ripercorrendo i suoi due anni con KTM, Miller ha riconosciuto il valore del suo contributo al progetto, pur evidenziando la difficoltà di ottenere risultati significativi in un periodo così breve. Ha paragonato questa situazione con quella della Ducati, che ha impiegato quasi un decennio per raggiungere il successo attuale. Miller ha apprezzato i progressi compiuti da KTM, pur sapendo che dovranno continuare senza di lui.

Un Futuro Incerto ma Positivo

Nonostante la delusione, Miller mantiene un atteggiamento positivo riguardo al suo futuro. A soli 29 anni, sente di essere ancora in crescita sia fisicamente che mentalmente e desidera continuare a correre in MotoGP.

Si sente ancora affamato di vittorie e podi, ma è anche realista riguardo alla possibilità di dover lasciare il campionato. Una delle opzioni potrebbe essere il ruolo di collaudatore, meno stressante fisicamente e mentalmente, ma Miller non è ancora pronto a rinunciare alla competizione.

La MotoGP: Non Più Divertente?

Miller ha parlato anche della mancanza di divertimento nella guida delle attuali moto della MotoGP. Ha descritto quanto sia faticoso per il corpo e la mente, ammettendo che nessuno ama veramente guidare queste moto, nonostante l’adrenalina della competizione possa offrire un temporaneo sollievo dalla pressione.

Nessuno ama guidare una moto MotoGP, non è divertente. O meglio: è divertente, ma è estremamente faticosa per il corpo, per la mente, tutto. Da collaudatore dovresti farlo senza arrivare alla gara del fine settimana… Per me, la gara è lo scarico della pressione. Sono un pilota da corsa. Se faccio sempre buone partenze è perché per il momento ho voglia di correre in moto. Questo è quello che volevo fare fin da quando ero bambino.”

L’intervista di Jack Miller offre una visione sincera e cruda della realtà della MotoGP, un mondo dove la correttezza e l’equità sono spesso sacrificate in nome dei risultati e degli investimenti milionari.